Nel mercato libero, il prezzo energia è sicuramente una variabile importante e dover scegliere l’offerta a prezzo fisso o variabile è una decisione non così semplice da affrontare, fra mille dubbi e incertezze.
Per poter procedere alla scelta, è necessario informarsi o rivolgersi a consulenti ed esperti in materia, abbandonando i consigli dei call-center, delle agenzie, dei venditori porta-porta e di alcuni fornitori furbetti, che vi propongono probabilmente l’offerta più redditizia per il proprio portafoglio.
Vi riportiamo alcuni esempi in cui ci siamo imbattuti in questi ultimi giorni:
– Alcuni nostri clienti sono stati contattati da un fornitore leader in Spagna che, dopo aver visionato la bolletta, segnalava un aumento previsto del prezzo dell’energia, proponendo un costo medio della bolletta pari a 0,03 €/kWh. TRUFFA! Innanzitutto il fornitore non è in possesso delle vostre bollette; in secondo luogo il prezzo dell’energia non è aumentato ma dalla fine del mese di febbraio 2020 ha iniziato una lunga discesa e, in ultimo, è stato proposto un prezzo finito irreale non presente sul mercato (solitamente è di 0,20/0,23 €/kWh).
– Molti fornitori in quest’ultimo periodo propongono tariffe variabili indicizzate al prezzo unico nazionale (PUN), indice che varia mensilmente in base alla richiesta nazionale di energia e al costo delle materie prime. Questi fornitori spingono il cliente a prendere decisioni frettolose, proponendo bonus o dimezzamenti dello spread. PERCHE’? Optare per un prezzo variabile in un momento dove la tariffa è al minimo, permette al cliente di palpare immediatamente un risparmio elevato ma nei mesi successivi, quando la situazione si normalizzerà, il prezzo con molta probabilità ritornerà a salire con un aggravio della spesa! Per di più, il fornitore sposta completamente il rischio sul cliente finale che indifeso potrà solo subire l’aumento del prezzo quando invece il fornitore marginerà sempre lo stesso spread.
Un piccolo passaggio sul significato di SPREAD.
Lo spread è il differenziale tra il valore dell’energia all’ingrosso (PUN) e il prezzo finito dell’energia (PE) in bolletta, normalmente è pari a circa 0,01 €/kWh che moltiplicato per un consumo medio annuale di un’abitazione (2.700 kWh) vale 27 €/anno. Se lo scontiamo del 50 %, l’importo sarà di 13,50 €/anno. Potete capire da soli che lo sconto è minimo e che il guadagno del fornitore è praticamente nullo quindi è fondamentale sviscerare il contratto per trovare eventuali e probabili oneri nascosti! A questo proposito vi invitiamo a leggere l’articolo: https://grupacq.energy/scopri-se-paghi-il-prezzo-giusto/
In conclusione,
se analizziamo la variabile prezzo (PE), la tariffa fissa permette al consumatore di avere una spesa certa e una protezione dal rischio di incremento. Oggi i prezzi sul mercato sono particolarmente bassi pertanto risulta fondamentale attivarsi proprio in questa fase, per programmate il risparmio da cui ripartire domani!
La tariffa variabile, invece, è meno controllabile (in ordine a composizione e indicizzazione del prezzo) quindi è più rischiosa e soggetta a possibili aumenti causati dalla ripresa dei consumi con il ritorno alla normalità e dall’aumento del prezzo delle materie prime. Infine, ricordatevi che la maggior parte dei fornitori tendono a parlare principalmente di prezzo dell’energia e di spread; lo scrivono in grande, lo scontano e spiegano come confrontarlo con quello dei concorrenti, omettendo ogni riferimento a tutte le altre componenti inserite nel contratto!
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